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SANTA SEVERINA (KR) – Uno dei Borghi più belli d’Italia

by admin

ALTITUDINE: m. 325 s.l.m. – ABITANTI: 2500 (1000 nel borgo) – PATRONO: Santa Anastasìa, 29 ottobre

La storia
Con il nome greco di Siberene, l’abitato è documentato come città dell’Enotria già nel V secolo a.C. Ignoto è invece quando il sito cambia nome.
Nell’VIII sec. d.C., il luogo diventa un avamposto dell’impero di Bisanzio, che vi costruisce un kástron sulla parte più elevata dello sperone roccioso.
Nel IX sec. viene elevata a sede metropolita di Bisanzio e qui prende residenza l’arcivescovo.
Nell’840 la città viene espugnata dai Saraceni, ma nell’886 i Bizantini la riconquistano
Dopo un assedio durato due anni nel 1075 il normanno Roberto il Guiscardo si impadronisce di Santa Severina. Con i Normanni inizia la costruzione del castello. La popolazione, che era di origine e di rito greci, è costretta a latinizzarsi.
Nella metà del XV sec. si insediano qui gruppi di Albanesi.
La città fu poi governata dagli Svevi, dagli Angioni e dagli Aragonesi. Passò poi nelle mani di potenti feudatari quali i Carafa, i Ruffo e i Gruther. Nel 1806, con l’abolizione della feudalità, entra a far parte del Regno di Napoli
Nel 1783 un terremoto provocò gravissimi danni al rione Grecìa.

Lo spirito del luogo
Lo spirito del luogo è il vento, che spira da diverse direzioni. Il vento gli gira intorno, diverso in ogni stagione, trasportando gli effluvi profumati provenienti dalla Sila e dal mare. Non a caso al centro della piazza c’è la rosa dei venti.
Il visitatore è avvolto da suggestioni bizantine e normanne.

Il borgo sorge su uno sperone di tufo che domina la vallata del fiume Neto.
A testimonianza della dominazione bizantina, rimane il quartiere della Grecìa, nella zona orientale, praticamente intatto dal punto di vista urbanistico. Le case sono tutte abbarbicate sullo sperone roccioso (quelle delle famiglie più agiate in cima al colle, le altre scavate nella roccia). Da qui si ammira il panorama del Marchesato che costituisce anche il territorio più ad est della Calabria, con estremità orientale il promontorio di Capo Colonna.
Contiguo al rione Grecìa è il rione della Iudea, abitato dagli ebrei fino alla loro espulsione nel 1510.

Dal secolo IX fino all’XI la città conobbe il periodo di massimo splendore. Il battistero, la vecchia Cattedrale, la chiesa di Santa Filomena e altre rovine sparse sul territorio, sono le testimonianze più significative del periodo bizantino.

I monumenti

Cattedrale

La cattedrale fu eretta tra 1274 e 1295 da Ruggiero di Stefanunzia. Ha un impianto a croce latina a tre navate, con cupola che rievoca la pianta dell’ex Cattedrale dedicata al culto dell’Addolorata.
Della struttura originaria resta il portale, mentre un’epigrafe posta sulla facciata ricorda il rifacimento iniziato nel 1705 dall’arcivescovo Berlingieri. Un’ulteriore iscrizione dedica la chiesa a Santa Anastasìa, patrona del paese.

Santa Severina (Crotone) – Cattedrale – foto di Alfredo Valente
Santa Severina (Crotone) – Cattedrale – foto di Alfredo Valente

Battistero bizantino

Alla sinistra della Cattedrale è ubicato il battistero bizantino edificato nel X secolo; di singolare pregio e bellezza per la sua unicità si presenta a croce greca con pianta circolare impostata su otto colonne di spoglio che sostengono la cupola con tamburo ottagonale e lanternino cieco. Al centro della struttura è collocato il fonte battesimale marmoreo. Sulle pareti sono visibili resti di affreschi ascrivibili al X-XII secolo.
Il Battistero, cui si accede da una porticina della Cattedrale, è il più antico monumento bizantino della Calabria: realizzato tra VIII e IX sec.. Iin origine era un martyrium e solo più tardi fu adibito a battistero. Il fonte battesimale originario si trova al centro; il portale ogivale in pietra è di epoca sveva; l’interno ha purtroppo perduto i colori della decorazione bizantina.

Chiesa dell’Addolorata

Risalente ad epoca pre-normanna, sorge sui resti dell’antico vescovado e conserva numerosi elementi della vecchia cattedrale consacrata nel 1036. L’interno a tre navate, edificato nel XVII secolo, custodisce un bellissimo altare barocco.

Chiesa di Santa Filomena, (IX-XI sec.)

è un interessante esempio di architettura bizantino-normanna. E’ formata da due cappelle sovrapposte a pianta rettangolare, con una cupoletta adorna di colonnine (motivo tipico delle costruzioni armene) e due portali ogivali normanni.

Santa Severina (Crotone) – chiesa di Santa Filomena – foto di Alfredo Valente

Quella che un tempo era la chiesa del Pozzoleo, restaurata, oggi funge da cripta di Santa Filomena. Conteneva una bella acquasantiera di marmo pario (varietà di marmo bianco a grana fine particolarmente pregiato, che proveniva dalle cave nell’isola di Paro in Grecia) che è oggi nel Museo Diocesano.

Chiesa di Sant’Antonio

Seicentesca, con un bel portale in tufo. All’interno il sacello dei duchi Sculco (1666) e due cicli di affreschi che rappresentano la vita di San Francesco d’Assisi e quella di Sant’Antonio da Padova.

Il castello

Maestoso e imponente, è stato eretto nel 1076 dai Normanni sui resti di una precedente fortificazione bizantina.

Santa Severina (Crotone) – castello – foto di Alfredo Valente

Lo spirito di Roberto il Guiscardo è stato cancellato nel 1496 quando Andrea Carafa decise di ampliare, e in parte ricostruire, il maniero, il quale subì poi altri restauri ad labirinti sotterranei e scuderie con resti di affreschi medievali. Magnifiche decorazioni a stucco e dipinti barocchi, opera di Francesco Giordano, ornano i grandi saloni della roccaforte.

Il “Campo”

La Cattedrale a nord e il castello normanno a sud sono le due importanti emergenze architettoniche, (cioè quei punti nodali fortemente riconoscibili) del “Campo”. Con questo nome gli abitanti di Santa Severina chiamano la propria piazza, per antica memoria di un suo uso militare come piazza d’armi.

Santa Severina (Crotone) – Il “Campo” visto dal castello – foto by Passiflora41

Separati dal castello da un profondo fossato, due spuntoni rocciosi formano un belvedere che si affaccia su un suggestivo scenario che spazia dai monti della Sila al mare Ionio.

Musei

Museo diocesano di Arte sacra, ha sede nel palazzo arcivescovile ed è uno dei più interessanti musei della Calabria. Gli oggetti conservati consentono di ricostruire l’importanza di Santa Severina come centro religioso nei vari momenti storici. Vi è esposto il tesoro della Cattedrale: paramenti, arredi sacri e documenti ecclesiastici, il più antico dei quali è una bolla papale di Lucio III del 1184. Pregevole un dipinto di gusto bizantino dell’VIII-IX secolo raffigurante il volto di Cristo.

Archivio storico diocesano e Biblioteca diocesana, nel palazzo arcivescovile, custodiscono un patrimonio inestimabile per la storia dell’intera Calabria. L’Archivio, continuamente meta di studiosi, conta centinaia di pergamene e manoscritti che raccontano le vicende della Metropolia bizantina e delle singole parrocchie; la Biblioteca raccoglie materiale prevalentemente religioso.

Museo archeologico: è ospitato in alcune sale del castello e comprende materiali (monete, bronzi, ceramiche) che permettono di ricostruire le vicende della cittadina dai Normanni fino all’inizio del secolo scorso.

La visita al castello:
Apertura: da lunedì a domenica: dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00
Info: +39 0962.51069 – Cell.: 339.405 16 32
www.beniculturali.it

fonti:
https://borghipiubelliditalia.it/borgo/santa-severina/#1480496816106-48a7f6ef-54ab

Posizione geografica

Santa Severina (Kr)

Santa Severina, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, si trova nell’entroterra crotonese, a metà strada tra la Costa Ionica e i monti della Sila.

Come arrivare a Santa Severina
da Cosenza (circa 100 km): Prendere Strada Statale 107 Silana Crotonese/E846 per 86 km, poi SP24, in direzione di SP25 per 7 km + 4 km, poi prendere SS 109 della Piccola Sila/SS107bis per 2 km, poi SP 25 per 1.1 km
da Crotone (circa 30 km) : Prendere Strada Statale 107 Silana Crotonese in direzione di SP24 per circa 21 km, poi SP 24 per circa 7 km

vedi anche