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I bronzi di Riace (Reggio Calabria)

by admin

Rappresentano una delle testimonianze più significative dell’arte greca classica. Sono due statue bronzee raffiguranti due uomini nudi, originariamente armati di scudo e lancia.
I Bronzi sono oggi esposti al Museo Archeologico di Reggio Calabria, dove sono tornati nel dicembre 2013 dopo il restauro del museo.

La Scoperta
Il ritrovamento avvenne il 16 Agosto del 1972. sul fondo del mar Ionio, nei pressi del comune di Riace Marina (RC). Un appassionato subacqueo, Stefano Mariottini, li avvistò durante un’immersione a circa 200 m dalla costa ed alla profondità di 8 m. I reperti erano in eccezionale stato di conservazione.

Il recupero
La vicenda presenta risvolti ancora non completamente chiariti. Furono ritrovate due statue in bronzo, apparentemente senza nessun reperto coevo nei dintorni. Il loro recupero fu eseguito con superficialità e con mezzi non appropriati. Venne “dimenticato” sulla spiaggia un grosso pezzo di ceramica tardo antico, posto tra l’avambraccio destro e il torace del Bronzo A per impedire che il braccio stesso potesse danneggiarsi durante il trasporto.

Perchè si trovavano in mare

Si suppone che i Bronzi siano stati gettati in mare durante una burrasca per alleggerire la nave che li trasportava o che l’imbarcazione stessa fosse affondata con le statue.

Il restauro
Le due magnifiche statue in bronzo furono recuperate e trasportate al Museo nazionale di Reggio Calabria. Lì furono sottoposte a un primo intervento di restauro che permise la rimozione degli strati superficiali di sabbia concrezionata.
Sono seguiti poi nuovi restauri a Firenze e ancora a Reggio Calabria.

I due Bronzi, dapprima denominati “A” e “B” furono ribattezzati a Reggio come “il giovane” e “il vecchio”. Sono alti rispettivamente 1,98 e 1,97 m. Il loro peso, originariamente di 400 kg, ora è diminuito a circa 160 kg, dopo la rimozione della terra di fusione.

I bronzi di Riace – testa – by www.bronziriace.it

Ritrovamento
La località di scoperta, presso un porto mai studiato scientificamente, ma che sembra essere attivo già dall’epoca greca, è significativa. La sua funzione di porto è resa certa dalla presenza della Torre di Casamona, di epoca angioina, che aveva la funzione di proteggere l’approdo e fungere da luogo di esazione delle tasse.

Il fatto che le due statue sono state ritrovate nei pressi del porto avvalora le teorie che mettono in relazione la presenza a Riace dei due Bronzi con il loro trasporto da o verso Roma. Altri particolari, come la presenza della ceramica per proteggere l’integrità della Statua A, sembrano attestare che le due opere erano in viaggio per essere esposte in un altro luogo.

I Bronzi
Raffigurano due uomini completamente nudi, con barba e capelli ricci, il braccio sinistro piegato e il destro disteso lungo il fianco. Ambedue indossavano un elmo, impugnavano una lancia o una spada nella mano destra e reggevano uno scudo con il braccio sinistro, elementi smontati al momento dell’imbarco per permettere di adagiare sulla schiena le statue e facilitarne il trasporto.
Li ancorava alla loro base una colatura di piombo fuso fatto fluire sia entro i piedi sia nell’incavo predisposto nella base stessa. Una volta solidificato, il piombo assunse la forma di tenoni (ciascuno dei perni metallici che fissano la statua al piedistallo) che i restauratori dovettero asportare per penetrare all’interno della statua.

Identificazione

Numerose sono le ipotesi inerenti la loro identificazione. Non è ancora possibile stabilire con certezza se la coppia di statue costituisse, fin dalle origini, un gruppo unico oppure se il loro accostamento fosse stato realizzato solo in occasione del trasporto via mare. Anche l’identificazione è piuttosto incerta e dibattuta: atleti, eroi o divinità.

Bronzi di Riace – Reggio Calabria – Bronzo A – foto di Alfredo Valente

I materiali
Lo studio delle terre di fusione, presso l’Istituto Centrale del Restauro di Roma. ha permesso di stabilire la provenienza greca delle due statue, rispettivamente dall’Attica e l’Argolide. Le due statue sono di bronzo, con uno spessore molto tenue, tranne alcuni particolari in argento (in lamina d’argento i denti della Statua A). E’ in calcite bianca la sclera degli occhi, le cui iridi erano in pasta di vetro, mentre la caruncola lacrimale è di una pietra di colore rosa. Di rame sono i capezzoli, le labbra e le ciglia di entrambe le statue, oltre che le tracce di una cuffia sulla testa del Bronzo B. Le duje statue presentano quasi la stessa statura, le medesime nudità – emblema della condizione divina o eroica – e la postura (la gamba destra è portante, la sinistra è piegata).

Le armi

In origine erano accompagnati da armi: l’elmo, lo scudo (sorretto dal braccio sinistro piegato) e la lancia (tenuta dalla mano destra abbassata). I dettagli anatomi sono resi con estrema accuratezza. Dall’epidermide affiorano vene e arterie e la muscolatura possente trasuda fisicità e forza.

Bronzi di Riace – Reggio Calabria – Bronzo A – foto di Alfredo Valente

Entrambi sono stati prodotti con la tecnica della “fusione a cera persa”.
Le due statue risalgono probabilmente alla metà del V secolo a.C.. Le somiglianze tra loro sono tanto evidenti da rendere sicuro che la loro realizzazione sia opera di un medesimo artista. Gli studiosi considerano coeve le due statue.

Caratteristiche delle statue
Il Bronzo A è alto 198 cm e raffigura un oplita. Presenta una capigliatura lavorata e rifinita sulla sommità e una barba fitta e abbondante, con ciocche modellate singolarmente; sulla fronte è applicata la tenia, fascia che incornicia i riccioli e conferisce regalità all’acconciatura.
Il Bronzo B è alto 197 cm, rappresenta un re guerriero. Ha la testa liscia, deformata verso l’alto per accogliere meglio l’elmo corinzio rialzato sul capo in modo da lasciare il volto scoperto.

ACCESSO alla sala dei bronzi nel Museo Archeologico di Reggio Calabria
L’accesso è consentito a gruppi di massimo 10 persone alla volta ed è soggetto alle seguenti limitazioni di tempo:
• sosta di circa 20 minuti nella sala pre-filtro, durante i quali un video intratterrà il pubblico con aggiornamenti sullo stato della ricerca sui Bronzi di Riace;
• sosta di 3 minuti nella sala filtro;
• visita ai Bronzi di 20 minuti.

ORARI: a partire dalle ore 9:10, ogni venti minuti.

Fonti: https://www.museoarcheologicoreggiocalabria.it; www.bronziriace.it

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